Soundtrack: Nocturne op. 9 No. 2 (F. Chopin)
Culla di poeti e artisti di ogni tempo, di uomini di cultura, di botteghe e artigiani.
Campi e colline sterminati, filari di cipressi che ti accompagnano dolcemente verso lontani casolari.
Patria di vini, formaggi, olii profumati. Terra di povertà, che è la sua ricchezza più grande.
Terra di paracadutisti, così lontani tra loro ma legati da una divisa che è come una seconda pelle.
Terra di giovani donne, che in quella divisa sciolgono il loro cuore.
Storia di due amori, che in quella terra hanno trovato il loro nido.
16 gennaio 1973
Si avvicina il giorno del congedo. Gli ultimi lanci. Le ultime ronde. Le ultime libere uscite.
Due divise, arrivate a Pisa da Milano e da Messina. La stessa lingua, ma a volte incomprensibile l'uno all'altro.
Una sola passione per l'Arma e per il paracadute. Un amore sconfinato per due sorelle. I loro occhi sono infiniti come i campi di quella Toscana, così lontana e diversa da casa, ma che li ha accolti come due figli.
Si dovranno salutare, il giorno del congedo. Dirsi arrivederci. Forse addio.
Due treni, il nord e il sud.
Due sorelle, che di sè e della propria terra non possono lasciare altro che un paniere, dei lacci di acqua e farina racchiusi in un tovagliolo che profuma di sole, "così che mangiandoli, una volta a casa, sarai ancora un po' accanto a me"
Due madri, che accolgono i loro figli di ritorno a casa.
Due focolari, dove ribolle una povera ricchezza.
Salsa di pomodoro buono, carne di maiale per uno. La stessa carne di maiale, cotta a fuoco lento con la verza ghiacciata per l'altro.
E quella pasta, che sa di sole. Che sa di amore. Che sa di casa.
16 gennaio 2013
Esattamente quarant'anni dopo, MTC significa Toscana. E i pici di Patty descrivono perfettamente la natura di questa regione.
Regione che io porto nel cuore, regione che mi ha ospitato negli anni dell'infanzia ma che prima ancora ha visto nascere l'amore tra la mia mamma e il mio papà.
Ho amato infinitamente questa frase: "i Pici sono un laccio di acqua e farina che lega a sé piccoli borghi cristallizzati nel tempo". Mentre li lavori, i pici ti parlano proprio della loro terra natia: pasta estremamente povera, morbida come i suoi prati, lunga come le sue sterminate campagne, callosa come le sue colline.
Un impasto semplice da realizzare, che va però amato e coccolato durante la lavorazione.
Pochi gesti, un po' di riposo, una delizia per il palato.
Ingredienti
100 gr farina 00
50 gr di farina di semola rimacinata
1 cucchiaio abbondante di olio buono
un pizzico di sale
mezzo bicchiere scarso di acqua
Per la realizzazione della pasta, vi rimando al post di Patty, oltremodo preciso e dettagliato.
Ho voluto condire i miei pici con i condimenti tipici dei giorni di festa della mia Milano e della Sicilia, la mia bella terra d'adozione: la cassoeula e il sugo con la carne di maiale.
Pici al sugo di carne di maiale
Trito di cipolla
Olio evo
Vino bianco
Costine e salsicce di maiale
Salsa di pomodoro
Sale e peperoncino q.b.
Ricotta salata da grattuggiare
In una casseruola ampia far rosolare il trito di cipolla con un giro di olio evo. Far rosolare la carne di maiale per qualche minuto e sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco.
Far cuocere per circa mezz'ora.
Versare la salsa di pomodoro, aggiungere due bicchieri di acqua, aggiustare di sale e pepe e far cuocere, a fuoco lento, per circa un'oretta.
Far cuocere i pici in acqua bollente per circa 5 minuti. Scolare e condire con la salsa, la carne di maiale e una grattuggiata di ricotta salata
Pici con cassoeula
Trito di sedano, carota, cipolla e aglio
Olio EVO
Vino bianco
Carne di maiale
Verza
Brodo di carne
In un'ampia casseruola far soffriggere il trito di verdure con un giro di olio evo. Far rosolare quindi la carne di maiale. La cassoeula prevede l'utilizzo di svariate parti del maiale, dalle costine, le orecchie, le zampe, il muso e in alcune zone della lombardia anche la testa. Io ho utilizzato solo le costine e i verzini, tipici salamini di maiale adatti a questa preparazione.
Sfumare la carne con un bicchiere di vino bianco e far cuocere per mezz'oretta.
Mondare la verza, tagliare le foglie a pezzi grossolani e unirle alla carne, iniziando dalle foglie più esterne e aggiungendo, ogni dieci minuti circa, le foglie più interne e quindi più tenere.
Aggiungere di tanto in tanto del brodo di carne se, con la cottura, la nostra cassoeula dovesse asciugarsi troppo. Far cuocere per circa un'ora
Servire i pici con il fondo di cottura della cassoeula, un po' di verza, qualche pezzetto di carne e un giro d'olio crudo.
Con queste due ricette partecipo al MTC di gennaio sui Pici
ecco lo sapevo che mi commuovevo...la maestrina hai ragione la fai tu, io mangio :)
RispondiEliminatenera la mia Francy! <3
Ed io che facevo la buffona.... ma sei una GRANDE!!! I due sughi sono splendidi e ti dirò che, non sapendo quale scegliere, ne mangerei da entrambi i cocci.
RispondiEliminaBaci baci baci... e pici pici pici!
Nora
PS SNIF
ho i lucciconi...che bella atmosfera e che pici strepitosi!!
RispondiEliminache figata i pici milanesi!
RispondiEliminageniale.bellissimo post:)bacio grande
RispondiEliminaGiulia....credo che dovrò farti prescrivere una boccetta di Ritalin perché se mi pubblichi due versioni a botta, io finirò in terapia prima del 28 gennaio.
RispondiEliminaPerò che bella storia d'amore e che parole piene di emozione, che belle le tue mani che filano i pici e li trasformano in due piatti densi di umanità, di appartenenza e di schietto sapore. Un post davvero intenso cara Giulia e ti ringrazio per aver condiviso la storia dei tuoi genitori. Non sapevo che fossi cresciuta un periodo in Toscana.
Mi state emozionando sempre di più con questa gara. Sarà durissima. Un bacione grande, Pat
Franci, perdonami....mi è uscito un Giulia non capisco da dove....sono le 23.13, sto dando i primi segni di squilibrio e siamo solo alla terza giornata. Che sarà di me? Mi ci vuole un piatto di pici!
EliminaBuona notte tesoro, e scusami ancora!
E' la scusa per averti due volte ospite da me! Grazie!
EliminaBello, bello ,bello...buoni, buoni, buoni!!!!
RispondiEliminal'ho appena scritto in un commento poco fa: l'mtc è anche condivisione delle emozioni. anzi, lo è, prima di tutto, intrinsecamente, sommamente.
RispondiEliminaE poi arrivo qui- e il resto, ce lo regali tu.
Non aggiungo altro, se non solo grazie
Francy...ho i brividi....tra la storia, le foto, la musica...e le ricette poi....
RispondiEliminaBacio
Franci sto passando da una regione all'altra, e la cassola nei pici nooooooooo, cosa vedono i miei occhi :-D
RispondiEliminabravissima Francy hai creato ricette magiche! Complimenti!
RispondiEliminasei stat bravissima ed esattasmente pochi anni dopo lo stesso giorno hai piciato alla grande quasi le stesse pietanze che si mangiano qui sento il profumo ed il sapore....
RispondiEliminaChe bella la storia legata ai tuoi pici! È proprio vero che trasmettono grandi emozioni, come il tuo post e come le due ricette.
RispondiEliminaScegliere è davvero difficile, io le mangerei entrambe in un bis!
Bravissima!
Bacioni,
Francy
wow entrambe belle, ma la tua storia mi ha fatto venre i brividi che bello vedere ce la cucina non è solo il posto in cui si spadella, ma il posto in cui cuore emozione e passione si incontrano nei ricordi del passato e nei sogni della nostra vita ^^ grazie
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