sabato 13 ottobre 2012

Il Pan di Natale incontra il Pane dolce del Sabato


Soundtrack: Hava Nagila  (הבה נגילה in lingua ebraica, "Rallegriamoci" in italiano)
                                                                                                                                          "Va bene bambini, anche per oggi abbiamo finito. Prima di salutarvi però voglio lasciarvi un compitino a casa, da fare con le vostre mamme: scrivete un piccolo tema in cui raccontate "il vostro dolce della festa", il dolce che vi prepara la vostra mamma nei giorni speciali. Buon weekend a tutti, bambini, ci vediamo lunedì!"
"Mamma, mamma, ho bisogno del tuo aiuto per il compito che ci ha dato la maestra. Devo scrivere un tema sul nostro dolce delle feste. Perchè non mi racconti come si fa il Pane dolce?"
"Certo tesoro, sto giusto iniziando a prepararlo per domani. Puoi stare qui con me, osservarmi e poi scrivere il tuo tema. Anzi, faremo di più: ne prepareremo due, uno lo mangeremo insieme domani e uno lo porterai a scuola lunedì, va bene?"
"Siii mamma grazie! Sei la mamma migliore del mondo! Da cosa cominciamo?"
"Con calma tesoro, cominciamo dagli ingredienti:

500 gr di farina 0 (io 350 manitoba e 150 farina 00)
2 uova medie (circa 60-62 gr con il guscio)
100 gr di zucchero
20 gr di lievito di birra 
125 ml di acqua tiepida
125 ml di olio extra vergine d'oliva
10 gr di sale
marmellata di fichi (io rigoni di Asiago)
100 gr di uva passa 
frutta secca a piacere (io noci, nocciole e mandorle)
un tuorlo d'uovo
un cucchiaio di acqua
semi di papavero

Per prima cosa setacciamo in un ampio contenitore le farine.
Facciamo sciogliere nell'acqua il lievito con un cucchiaino di zucchero e lasciamolo riposare per una decina di minuti (o fino a quando inizierà a fare una bella schiuma).
Mischiamo le farine, il sale e lo zucchero, versiamoci il lievito attivato e cominciare ad impastare, uniamo poi l'olio e per ultimo le uova, uno ad uno, fino alla loro incorporazione. Impastiamo amorevolmente, aggiungendo eventualmente un po' di farina se la pasta dovesse sembrare troppo appiccicosa, fino a quando si staccherà perfettamente dalla ciotola, lasciandola pulita.
Lasciamo lievitare per almeno due ore in una ciotola chiusa con la pellicola, in modo da creare una piccola camera di lievitazione.
Quando la pasta sarà raddoppiata sgonfiamo l'impasto e tagliamolo in due parti uguali, che andrà poi divisa in altre tre.
Stendiamo su un piano infarinato, o direttamente sulla carta da forno, ognuna delle parti lunghe circa 35 centimetri e larghe 15.
Stendiamo un paio di cucchiai di marmellata di fichi su ogni striscia, versiamoci sopra uvetta e frutta secca e chiudiamo le strisce su se stesse formando dei salsicciotti. 



Mi raccomando, che siano ben chiusi, altrimenti uscirà il ripieno! Tutto chiaro fin qui, tesoro?"
"Si mamma, sai che ti osservo sempre quando cucini! Adesso facciamo la treccia?"
"Si, prendiamo il tre salsicciotti che abbiamo preparato e intrecciamoli tra loro. Ripetiamo poi tutto il procedimento anche per le altre tre strisce, formando una seconda striscia. Adesso che sono quasi pronte le mettiamo sulla teglia che poi andrà in forno, con sotto la carta per evitare che si brucino, e le facciamo lievitare ancora un'oretta"

A quel punto la mamma accese la luce del forno e mise le due meravigliose trecce a riposare. 


David era affascinato da quel dolce, che le mani della sua mamma preparavano amorevolmente tutti i venerdì, da sempre. Un profumo delizioso abbracciava tutta la casa e la mattina di Shabbat era una vera festa!
Pensando alla fantastica colazione che li attendeva la mattina dopo, David trascorse quasi un'ora incantato, con il nasino appiccicato allo sportello del forno, ad osservare quelle trecce che magicamente si gonfiavano

"Amore vieni, è ora di accendere il forno. David per favore, mettilo sui 200° a cottura statica. Ora tiriamo fuori la teglia, le trecce saranno pronte. Le spennelliamo con un po' di tuorlo d'uovo, mischiato ad acqua, e le ricopriamo con i semini di papavero. Ora via, nel forno!"
"Che bellezza mamma, farò un tema stupendo con tutte le tue spiegazioni e lunedì la maestra sarà felice del nostro dolce!"


Shabbat trascorse nella serenità e come sempre arrivo il momento di tornare a scuola, lunedì mattina. David era felicissimo, aveva scritto un tema perfetto ed era orgoglioso del dolce che la mamma aveva preparato da portare a scuola.
Arrivò il momento dell'intervallo e David chiamò la maestra e tutti i suoi amici: "Maestra, ho portato per voi il dolce di cui ho parlato nel tema. E' il pane dolce di Shabbat, che per noi Ebrei è la festa del riposo. E' un dolce che la mia mamma prepara per noi tutti i venerdì e che consumiamo, tutti insieme, nella giornata di Sabato"
Così dicendo David iniziò a tagliare delle profumatissime fette che condivise con la maestra e con i suoi amici.
La maestra era commossa dal gesto affettuoso e generoso di David, e assaggiò felice quella soffice brioche. 

In una frazione di secondo fu catapultata indietro di tantissimi anni: 
era la mattina di Natale e la casa era invasa da un delizioso profumo di brioche. Come da tradizione la nonna le aveva preparato il pan dolce di Natale, ricco di fichi secchi, uvetta e frutta secca.


La maestra guardò quel bambino, che orgoglioso spiegava ai suoi amici le sue tradizioni, sconosciute ai più, e grazie a lui sentì nuovamente vicina la nonna e il suo amore, ormai lontano da tantissimi anni.



Alla mia nonna, con amore



22 commenti:

  1. mmmmm io lo preparo domaniiiii! non vedo l'ora! bacione !

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  2. La tua nonna starà sorridendo ne sono sicura!
    Buon Shabbat
    loredana

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  3. Bellissimo post! Ed è proprio vero, questo pane è magico...anche durante la preparazione ha il potere di rievocare i ricordi più belli e felici!
    Buon Shabbat!

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  4. Mi hai fatto commuovere con questo racconto struggente :)

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  5. Mi sono commossa tantissimo, bel post e meraviglioso il pane!

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  6. Brava brava BRAVAAAAAA!!!!
    Mettila in serbo per quando Giorgia saprà leggere... ne varrà la pena!
    Belle le tue trecce e ci credo che i colleghi abbiano gradito!
    A presto.
    Nora

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  7. Bellissima la ricettaracconto!! Mi sono commossa...e non sai quanto mi sarebbe piaciuto, tra una lacrimuccia e una soffiata di naso, dare un morso a quella treccia soffice e profumata!!

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  8. cominciando al Hava-Nagila...continuando con il post-racconto e finendo con le trecce. Npn so che dire, più che un gran Grazie. Grazie di aver capito lo spirito di questo pane. Grazie perchè hai centrato in pieno l'idea dei ricordi, dell'unione familiare, dell'incontro in comunione che in famiglie troppo occupate avviene solo il sabato, di cui questo pane è uno dei protagonisti.
    un bacio

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  9. Anche me sta scendendo la lacrimuccia.....

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  10. che post!!!!!! meraviglioso leggerlo, prendo una fetta del tuo pan dolce, baci.

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  11. Bellissimo post...perché per me dietro ogni ricetta ci deve essere una storia, e questa é una storia di una dolcezza e sensibiitá...Baci, Simonetta

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  12. miglior inizio per l'mtc non ci sarebbe potuto essere.
    Grazie, ma proprio tanto

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  13. o mamma mia!
    sto inondando di lacrime la tastiera.
    e non sono nemmeno incinta.
    bellissimo racconto...
    e bellissimi pane di shabbat

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  14. Molto bello, molto commovente e tenero. Ho idea che in questo MTC ne sentiremo delle belle. E come inizio è strepitoso. Un abbraccio forte, Pat

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  15. ma che bello francy! Ma questi siete tutti scrittori! bello bello bello!

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  16. Bellissima atmosfera hai creato...il profumo del tuo paen dolce arriva fin qui!
    Un bacio

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  17. Un post commovente e delizioso.
    Grandissima, Francy! <3

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  18. dolcissimo racconto, e bellissime trecce. oggi ho fatto le mie due, e ora mi posso concedere di sbirciare tutte le vostre proposte. brava, un bacino! sere

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  19. un raconto davvero comuovente, e il pane è fantastico, brava Francy....un bacio

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